Hisham Safi al-Din: successore di Nasrallah?

Bernard Selwan El-Khoury 28/09/2024
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Quali sono le più credibili ipotesi sul futuro successore di Hassan Nasrallah? Il leader di Hezbollah è rimasto ucciso il 27 settembre in un attacco aereo israeliano contro la Dahiye (periferia sud) di Beirut. In Libano, diverse voci stanno circolando sulla possibile nomina di Hashim Safi al-Din come nuovo Segretario Generale di Hezbollah, nonostante ieri fosse stato dato per morto a seguito del medesimo attacco aereo israeliano.

Hisham Safi al-Din: il profilo tracciato da Cosmo

Hisham Safi al-Din, Capo del Consiglio Esecutivo di Hezbollah e membro del Consiglio del Jihad, è un nome ricorrente tra i vertici del partito-milizia sciita libanese. Tuttavia, a differenza di leader più noti, come il Segretario Generale Hassan Nasrallah, la figura di Safi al-Din ha operato spesso dietro le quinte, svolgendo ruoli fondamentali nella strategia e nell’amministrazione del movimento. La sua influenza all’interno di Hezbollah, e più in generale nella politica libanese, è cresciuta costantemente negli anni, rendendolo uno degli uomini più potenti e rispettati nel “Partito di Dio”.

Biografia e background

Nato nel 1964 a Deir Qanoun, nel sud del Libano, Hashim Safi al-Din è cugino di Hassan Nasrallah, e questo legame familiare gli ha dato un accesso privilegiato alle sfere di comando fin dagli albori della sua carriera nel movimento. Come molti membri dell’élite sciita di Hezbollah, Safi al-Din ha ricevuto una formazione religiosa in Iran, frequentando seminari teologici a Qom, uno dei centri più importanti per lo sciismo. Questa formazione ha consolidato i suoi legami con le autorità religiose iraniane, facilitando il suo ingresso nei circoli di potere iraniani.

Safi al-Din è noto per essere un uomo molto riservato, raramente è apparso in pubblico o concesso interviste, preferendo concentrarsi sulle operazioni interne di Hezbollah e sul mantenimento di relazioni con i principali alleati del movimento, in primis l’Iran. Il suo ruolo di leader del Consiglio esecutivo di Hezbollah lo pone come una delle figure più influenti nella definizione delle politiche del gruppo.

Ruolo all’interno di Hezbollah

In qualità di capo del Consiglio Esecutivo, Safi al-Din è responsabile della gestione delle attività quotidiane del movimento, incluse le sue attività economiche, sociali e militari. Il Consiglio Esecutivo ha un’ampia giurisdizione, supervisionando le reti di sostegno sociale di Hezbollah, come ospedali, scuole e altri servizi essenziali offerti alla popolazione sciita del Libano. Questo ruolo amministrativo gli ha permesso di costruire un vasto sistema di patronaggio all’interno della comunità sciita, rafforzando ulteriormente la posizione del movimento.

Il suo ruolo non è solo amministrativo. Safi al-Din è stato anche profondamente coinvolto nelle questioni militari e strategiche di Hezbollah. Diversi analisti lo ritengono uno degli architetti delle alleanze militari di Hezbollah, in particolare con l’Iran e con la Siria, e una figura chiave nella gestione della lotta contro Israele. Le sue posizioni pubbliche dimostrano una linea dura contro l’occupazione israeliana e una continua fedeltà agli ideali della “resistenza” filo-iraniana.

L’influenza iraniana e il futuro della leadership di Hezbollah

Uno degli aspetti più significativi della carriera di Safi al-Din è la sua stretta relazione con l’Iran. Attraverso il suo coinvolgimento diretto con i leader iraniani, compreso il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), Safi al-Din ha rafforzato il ruolo di Hezbollah come estensione delle ambizioni iraniane in Medio Oriente. Questa alleanza è stata essenziale per la sopravvivenza politica e militare di Hezbollah, soprattutto durante il conflitto siriano e le tensioni con Israele.

In molti consideravano Safi al-Din come il probabile successore di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah, qualora Nasrallah dovesse ritirarsi o rimanere ucciso. La sua competenza amministrativa, unita alla sua vicinanza all’Iran e alla sua forte base di sostegno tra la popolazione sciita del Libano, lo hanno reso un candidato naturale per guidare il movimento nei prossimi anni.

Controversie e sanzioni internazionali

Il ruolo di Safi al-Din non è passato inosservato agli occhi della comunità internazionale. Nel 2017, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti lo ha inserito nella lista delle persone sanzionate, accusandolo di essere un attore chiave nella rete di finanziamenti di Hezbollah e di avere legami diretti con l’Iran. Le sanzioni sono state imposte nell’ambito della lotta contro il finanziamento del terrorismo, con l’accusa che Safi al-Din fosse coinvolto nella gestione delle risorse finanziarie del gruppo, destinate alle operazioni militari in Siria e alle attività contro Israele.


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