Il Mediterraneo è un crocevia di tensioni e opportunità, e il Medio Oriente si conferma come il teatro di una trasformazione senza precedenti. In questo contesto, l’Italia non può restare spettatrice. Il convegno “Il nuovo Medio Oriente: criticità e opportunità per l’Italia”, ospitato presso la Camera dei Deputati e promosso dall’On. Alessia Ambrosi, Vicepresidente dell’Unione Interparlamentare (UIP), ha acceso i riflettori sulle dinamiche in atto e sul ruolo che il nostro Paese deve assumere.
L’Italia e il Medio Oriente: una strategia necessaria
Aprendo i lavori, l’On. Ambrosi ha messo in evidenza la centralità del Medio Oriente per la sicurezza e la politica estera italiana. “Non possiamo limitarci a osservare le crisi: dobbiamo anticipare i cambiamenti e costruire nuove sinergie”, ha dichiarato con fermezza. Il dibattito si è focalizzato in particolare sul Libano, definito un “laboratorio geopolitico” dove si intrecciano crisi economiche, tensioni politiche e influenze esterne.La recente visita della Premier Giorgia Meloni a Beirut prima di Natale è stata interpretata come un segnale chiaro: il governo italiano attribuisce al Libano un’importanza strategica, come dimostrato dal sostegno alla missione UNIFIL e dagli incontri con le autorità locali. “Il Libano potrebbe finalmente avviarsi verso una stabilità politica ed economica, e l’Italia sarà al suo fianco”, ha affermato Ambrosi, sottolineando l’impegno del nostro Paese nel sostenere riforme, investimenti e dialogo.
Un focus cruciale è stato dedicato agli Accordi di Abramo, che stanno ridefinendo il quadro delle relazioni tra Israele e i Paesi arabi sunniti. L’Italia, con il suo tradizionale ruolo di mediatore, riconosce il potenziale di questa nuova architettura geopolitica e mira a sfruttarne le opportunità in termini di sicurezza e cooperazione economica. I rapporti tra Israele e le monarchie del Golfo aprono scenari di collaborazione nei settori energetico e tecnologico, in cui l’Italia può ritagliarsi un ruolo da protagonista.
Il contributo di Cosmo: una visione chiara per l’Italia
Nel suo intervento, il Direttore del Centro Studi Cosmo, Bernard Selwan El Khoury, ha delineato le sfide e le opportunità per il nostro Paese. “L’Italia deve rafforzare la propria influenza nel Mediterraneo, non solo con il soft power diplomatico, ma anche con investimenti mirati nei settori chiave”, ha dichiarato Khoury. Ha inoltre evidenziato il potenziale per le imprese italiane, specialmente in energia e infrastrutture, in un contesto regionale che sta ridefinendo le proprie alleanze.
Libano: il fulcro delle sfide del Mediterraneo
Il Libano ha occupato un posto centrale nella discussione. “Questo Paese, storicamente ponte tra Oriente e Occidente, continua a rivestire un ruolo cruciale per la stabilità dell’intero Medio Oriente”, ha sottolineato Ambrosi. Il governo Meloni ha più volte ribadito la necessità di mantenere un dialogo costante con Beirut, non solo per motivi di sicurezza, ma anche per facilitare una ripresa economica sostenibile. La crisi migratoria, l’influenza degli attori regionali e le tensioni interne rendono il Libano un osservatorio privilegiato delle grandi sfide globali. “Io sono in politica a causa del conflitto tra il bene e il male, e credo che alla fine il bene e la pace debbano sempre prevalere”, recitava Margaret Thatcher, una citazione che ben si adatta alla visione dell’Italia per il Libano. La nostra nazione, ha ribadito l’On. Ambrosi, deve continuare a essere un interlocutore chiave nella regione, promuovendo stabilità, investimenti e una cooperazione a lungo termine.
L’Italia come ponte tra Europa e Medio Oriente
Il convegno si è chiuso con un messaggio chiaro: l’Italia deve consolidare il suo ruolo di ponte tra Europa e Medio Oriente, puntando sulla diplomazia, sugli investimenti e su una visione strategica di lungo periodo. Gli incontri della Premier Meloni con i leader di Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Bahrein, Israele e Palestina dimostrano l’ambizione italiana di essere un attore chiave nel futuro assetto regionale.”In un momento storico così complesso, dobbiamo lavorare per consolidare la nostra posizione nel Mediterraneo”, ha concluso Ambrosi. “Solo attraverso il dialogo, la cooperazione e la visione strategica possiamo garantire sicurezza e crescita per l’Italia e per tutta la regione”.
LE INTERVISTE
Servizio di Lorenzo Palma