Il Sacro Militare Ordine Costantiniano: Un faro di speranza per Beirut

Lorenzo Palma 14/01/2025
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Si chiama “Un ponte di speranza” l’iniziativa di solidarietà realizzata con il supporto del Comitato Tecnico Militare.

In poche settimane dalla cessazione delle ostilità tra Libano e Israele, Beirut, una città ferita ma resiliente, ha ricevuto un messaggio di speranza e solidarietà che travalica i confini della geopolitica. Appena trascorse le Sante Festività di Natale, l’iniziativa “Un ponte di speranza” ha portato un piccolo ma significativo gesto di supporto alle comunità più fragili della capitale libanese. Promossa dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, con il supporto del Comitato Tecnico Militare per il Libano (MTC4L), l’iniziativa ha visto la distribuzione di panettoni e altri doni natalizi alla Caritas di Beirut. Un gesto che non si limita alla mera beneficenza, ma che incarna un simbolo di vicinanza e cooperazione internazionale in un contesto ancora scosso dalle conseguenze del recente conflitto tra Israele ed Hezbollah.

Fondato, secondo la tradizione, dall’Imperatore Costantino e oggi guidato da Carlo di Borbone delle Due Sicilie , il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio rappresenta una delle più antiche istituzioni equestri riconosciute dallo Stato italiano. La sua missione non si limita alla diffusione della fede cattolica romana, ma si estende a un impegno concreto nell’assistenza sociale e ospedaliera in tutto il mondo. Con l’iniziativa “Un ponte di speranza”, l’Ordine ha ribadito il suo ruolo di pilastro della solidarietà internazionale, unendo la propria ONLUS, Costantinian Order Charity ONLUS , con il supporto del contingente militare italiano in Libano. A guidare questa iniziativa è stato il Comitato Tecnico Militare per il Libano (MTC4L), un progetto multilaterale che combina capacità di sviluppo e assistenza umanitaria. Sotto la direzione del Generale di Divisione Diodato Abagnara, il Comitato è stato istituito per supportare non solo le Forze Armate libanesi, ma anche la popolazione civile, nel pieno rispetto della Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite.

In un contesto geopolitico complesso come quello mediorientale, dove conflitti e divisioni sembrano spesso prevalere, “Un ponte di speranza” è un esempio tangibile di come la solidarietà possa fare da collante tra comunità, istituzioni religiose e attori militari. Questo gesto, seppur simbolico, riafferma l’importanza di un Sistema Paese che unisce competenze civili e militari per affrontare le sfide umanitarie. L’Italia, grazie all’Ordine Costantiniano e al Comitato Tecnico Militare, si conferma protagonista nel promuovere un approccio integrato alla cooperazione internazionale, dimostrando come valori universali quali la solidarietà e la dignità umana possono contribuire a costruire ponti di pace. Mentre Beirut si preparava a celebrare il Natale, questo “ponte” non è stato solo un dono materiale, ma un messaggio di speranza per un futuro di riconciliazione e resilienza.

Lorenzo Palma


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